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Oggi, I° febbraio 1499

05/02/2025 15:24

Andrea Perin

ALMANACCO, almanacco,

Oggi, I° febbraio 1499

La Torre dell'Orologio

La Torre dell'Orologio

Questa chicca, parlo della cartolina d'inizio '900, l'ho recuperata da un collezionista conosciuto a un mercatino dell'antiquariato. Tra l'altro fu spedita a una delle famiglie più blasonate di Verona, di quei tempi intendo.

Ve la propongo, perché proprio il primo febbraio venne mostrato al pubblico l'ultimo prodigio di meccanica e architettura della Serenissima: la Torre dell'Orologio.

Venezia capitale doveva mostrarsi in un'opera di sfarzo, atta a meravigliare, stupire, come spesso facevano i suoi veneziani più ricchi.

Insomma, in una Venezia dove i palazzi erano dipinti anche sui muri esterni da grandi maestri, le case colorate, e alcuni persino rifiniti in oro, da parte dello stato non ci si poteva che attendere un qualcosa di strabiliante.
Lo fu, e lo è ancora nonostante alti e bassi manutentivi nei secoli.

Progettata dall'archistar del tempo, il Codussi, un vero innovatore; pensate alle sue curve, ai suoi vuoti e pieni, tipo San Zaccaria o Ca' Vendramin Calergi, dove morì Wagner per capirsi, o a San Michele che si specchia sull'acqua.... mamma mia! Scusate, la Torre, dicevo, era dotata di un meccanismo all'avanguardia costruito da due reggiani specializzati padre e figlio. Orologio con quadrante a 24 ore sui due lati, con zodiaco, luna e sue fasi, (accidenti sì: la piccola Luna gira su se stessa! ) con al centro di tutto la Terra. (Curioso no... poi grazie al Consiglio dei Dieci veneziano, illuminato assai per i tempi, fu pubblicato "Sidereus Nuncius" del Galileo: e il mondo non fu più lo stesso). Tutto questo per esser visto da un solo colpo d'occhio. Infine, sopra tutto i due mori... già, i Mori di Venezia. Poderose statue di bronzo di 2,5 metri. Uno ha la barba, il Vecchio, che batte l'ora due minuti prima, l'altro, il Giovane senza barba, la batte due minuti dopo. Il passato e il presente si fondono per darci l'attimo... quasi poetico, spero che questo sia tutto vero. E in ultima, come non accennare al meccanismo dei Magi? In due date precise, quattro statue in fila escono dalle porticine, l'angelo che strombazza seguito dai Re Magi. Girano attorno alla Madonna e le fanno un inchino... a voi scoprire in quali giorni.

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La Torre dell'Orologio Questa chicca, parlo della cartolina d'inizio '900, l'ho recuperata da un collezionista conosciuto a un mercatino dell'antiquariato. Tra l'altro fu spedita a una delle famiglie più blasonate di Verona, di quei tempi intendo. Ve la propongo, perché proprio il primo febbraio venne mostrato al pubblico l'ultimo prodigio di meccanica e architettura della Serenissima: la Torre dell'Orologio. Venezia capitale doveva mostrarsi in un'opera di sfarzo, atta a meravigliare, stupire, come spesso facevano i suoi veneziani più ricchi. Insomma, in una Venezia dove i palazzi erano dipinti anche sui muri esterni da grandi maestri, le case colorate, e alcuni persino rifiniti in oro, da parte dello stato non ci si poteva che attendere un qualcosa di strabiliante. Lo fu, e lo è ancora nonostante alti e bassi manutentivi nei secoli. Progettata dall'archistar del tempo, il Codussi, un vero innovatore; pensate alle sue curve, ai suoi vuoti e pieni, tipo San Zaccaria o Ca' Vendramin Calergi, dove morì Wagner per capirsi, o a San Michele che si specchia sull'acqua.... mamma mia!
Scusate, la Torre, dicevo, era dotata di un meccanismo all'avanguardia costruito da due reggiani specializzati padre e figlio.

Orologio con quadrante a 24 ore sui due lati, con zodiaco, luna e sue fasi, (accidenti sì: la piccola Luna gira su se stessa! ) con al centro di tutto la Terra. (Curioso no... poi grazie al Consiglio dei Dieci veneziano, illuminato assai per i tempi, fu pubblicato "Sidereus Nuncius" del Galileo: e il mondo non fu più lo stesso). Tutto questo per esser visto da un solo colpo d'occhio. Infine, sopra tutto i due mori... già, i Mori di Venezia. Poderose statue di bronzo di 2,5 metri. Uno ha la barba, il Vecchio, che batte l'ora due minuti prima, l'altro, il Giovane senza barba, la batte due minuti dopo. Il passato e il presente si fondono per darci l'attimo... quasi poetico, spero che questo sia tutto vero. E in ultima, come non accennare al meccanismo dei Magi? In due date precise, quattro statue in fila escono dalle porticine, l'angelo che strombazza seguito dai Re Magi. Girano attorno alla Madonna e le fanno un inchino... a voi scoprire in quali giorni.

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La Torre dell'Orologio Questa chicca, parlo della cartolina d'inizio '900, l'ho recuperata da un collezionista conosciuto a un mercatino dell'antiquariato. Tra l'altro fu spedita a una delle famiglie più blasonate di Verona, di quei tempi intendo. Ve la propongo, perché proprio il primo febbraio venne mostrato al pubblico l'ultimo prodigio di meccanica e architettura della Serenissima: la Torre dell'Orologio. Venezia capitale doveva mostrarsi in un'opera di sfarzo, atta a meravigliare, stupire, come spesso facevano i suoi veneziani più ricchi. Insomma, in una Venezia dove i palazzi erano dipinti anche sui muri esterni da grandi maestri, le case colorate, e alcuni persino rifiniti in oro, da parte dello stato non ci si poteva che attendere un qualcosa di strabiliante. Lo fu, e lo è ancora nonostante alti e bassi manutentivi nei secoli. Progettata dall'archistar del tempo, il Codussi, un vero innovatore; pensate alle sue curve, ai suoi vuoti e pieni, tipo San Zaccaria o Ca' Vendramin Calergi, dove morì Wagner per capirsi, o a San Michele che si specchia sull'acqua.... mamma mia! Scusate, la Torre, dicevo, era dotata di un meccanismo all'avanguardia costruito da due reggiani specializzati padre e figlio. Orologio con quadrante a 24 ore sui due lati, con zodiaco, luna e sue fasi, (accidenti sì: la piccola Luna gira su se stessa! ) con al centro di tutto la Terra. (Curioso no... poi grazie al Consiglio dei Dieci veneziano, illuminato assai per i tempi, fu pubblicato "Sidereus Nuncius" del Galileo: e il mondo non fu più lo stesso). Tutto questo per esser visto da un solo colpo d'occhio. Infine, sopra tutto i due mori... già, i Mori di Venezia. Poderose statue di bronzo di 2,5 metri. Uno ha la barba, il Vecchio, che batte l'ora due minuti prima, l'altro, il Giovane senza barba, la batte due minuti dopo. Il passato e il presente si fondono per darci l'attimo... quasi poetico, spero che questo sia tutto vero. E in ultima, come non accennare al meccanismo dei Magi? In due date precise, quattro statue in fila escono dalle porticine, l'angelo che strombazza seguito dai Re Magi. Girano attorno alla Madonna e le fanno un inchino... a voi scoprire in quali giorni.

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Infine, sopra tutto i due mori... già, i Mori di Venezia. Poderose statue di bronzo di 2,5 metri. Uno ha la barba, il Vecchio, che batte l'ora due minuti prima, l'altro, il Giovane senza barba, la batte due minuti dopo. Il passato e il presente si fondono per darci l'attimo... quasi poetico, spero che questo sia tutto vero. E in ultima, come non accennare al meccanismo dei Magi? In due date precise, quattro statue in fila escono dalle porticine, l'angelo che strombazza seguito dai Re Magi. Girano attorno alla Madonna e le fanno un inchino... a voi scoprire in quali giorni.

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La Torre dell'Orologio Questa chicca, parlo della cartolina d'inizio '900, l'ho recuperata da un collezionista conosciuto a un mercatino dell'antiquariato. Tra l'altro fu spedita a una delle famiglie più blasonate di Verona, di quei tempi intendo. Ve la propongo, perché proprio il primo febbraio venne mostrato al pubblico l'ultimo prodigio di meccanica e architettura della Serenissima: la Torre dell'Orologio. Venezia capitale doveva mostrarsi in un'opera di sfarzo, atta a meravigliare, stupire, come spesso facevano i suoi veneziani più ricchi. Insomma, in una Venezia dove i palazzi erano dipinti anche sui muri esterni da grandi maestri, le case colorate, e alcuni persino rifiniti in oro, da parte dello stato non ci si poteva che attendere un qualcosa di strabiliante. Lo fu, e lo è ancora nonostante alti e bassi manutentivi nei secoli. Progettata dall'archistar del tempo, il Codussi, un vero innovatore; pensate alle sue curve, ai suoi vuoti e pieni, tipo San Zaccaria o Ca' Vendramin Calergi, dove morì Wagner per capirsi, o a San Michele che si specchia sull'acqua.... mamma mia! Scusate, la Torre, dicevo, era dotata di un meccanismo all'avanguardia costruito da due reggiani specializzati padre e figlio. Orologio con quadrante a 24 ore sui due lati, con zodiaco, luna e sue fasi, (accidenti sì: la piccola Luna gira su se stessa! ) con al centro di tutto la Terra. (Curioso no... poi grazie al Consiglio dei Dieci veneziano, illuminato assai per i tempi, fu pubblicato "Sidereus Nuncius" del Galileo: e il mondo non fu più lo stesso). Tutto questo per esser visto da un solo colpo d'occhio. Infine, sopra tutto i due mori... già, i Mori di Venezia. Poderose statue di bronzo di 2,5 metri. Uno ha la barba, il Vecchio, che batte l'ora due minuti prima, l'altro, il Giovane senza barba, la batte due minuti dopo. Il passato e il presente si fondono per darci l'attimo... quasi poetico, spero che questo sia tutto vero.

E in ultima, come non accennare al meccanismo dei Magi?
In due date precise, quattro statue in fila escono dalle porticine, l'angelo che strombazza seguito dai Re Magi. Girano attorno alla Madonna e le fanno un inchino... a voi scoprire in quali giorni.

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