
Oggi, 28 ottobre 2025, vi racconto due cosette sul Ponte degli Scalzi.
Eh, un signor ponte "cio’". È il primo che vedete in città uscendo dalla stazione e anche bello grande: se ne saranno resi conto quelli che dopo una giornata a spasso l’hanno ripercorso alla sera. I suoi scalini non finiscono mai!
Veniva inaugurato oggi 1934 dopo due anni dall’inizio dei lavori.
Un ponte c’era già prima, ma di ferro e dritto, tipo quello precedente all’Accademia. Questi ponti furono costruiti in gran velocità, nel nostro caso: degli Scalzi, perché una volta creata la via per la terra ferma con la ferrovia, serviva un passaggio veloce. Se ci pensate tolto Calatrava e gli Scalzi... che giro fare per la neo-nata stazione?
E infatti, all’inizio, c’erano i traghetti, le così dette “mozze” per passare da una parte all’altra.
Insomma, ora siamo in Italia, non c’è più l’Austria, così facciamoci un bel ponte di marmo, anche perché iniziano ad arrivare i signorotti in macchina dal Ponte Littorio, ora della Libertà, quello stradale. E anche i pullman di turisti dai…
Abbandonata l’idea di un tunnel, di un sottopasso translagunare... e perché no?! Nella grande Venezia era persino prevista anche una metro sub-lagunare! Ah sì giusto, Venezia non è più una città, è un museo a cielo aperto e a breve avrà anche i tornelli d'ingresso (P.S.: profetico).
Scusate...
Insomma, si decise di attuare il progetto del Miozzi che voleva lasciare il segno in città anche lui come i suoi predecessori, Da Ponte in primis col suo unico e inimitabile Ponte di Rialto.
Bello dai! Tutto in Pietra d’Istria leggero e anche fine, in un unico arco con la luce che supera i 40 metri!
Non c’è un grammo di cemento né un’intelaiatura: fatto tutto ad arte utilizzando le cèntine per realizzarlo. Le tubazioni passano nel parapetto ed è ispezionabile.
“Un esile sopracciglio marcato a candida meraviglia” ne scrisse il poeta Diego Valeri.
Lo so, lo percorriamo noncuranti, io per primo, sovente attratti dalla letizia che ci darà la veduta una volta raggiunta la sua sommità. Oggi sappiamo qualcosa in più di questa magnifica opera di Venezia.
Ciao!
