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Nobel Prize 2025: c'è speranza

02/11/2025 16:34

Andrea Perin

PENSIERI,

Nobel Prize 2025: c'è speranza

C’è speranza. Per il mio compleanno mi sono ordinato un libro: Melancolia della Resistenza, di László Krasznahorkai.

C’è speranza.

 

Per il mio compleanno mi sono ordinato un libro: Melancolia della Resistenza, di László Krasznahorkai.

 

Tranquilli, il nome l’ho scritto giusto, al primo colpo: ho fatto un copia/incolla, non c’è verso che me lo riesca a ricordare correttamente. 

Mi hanno attratto le poche righe che ho letto su di lui. Sono davvero curioso di conoscere come scrive le sue visioni apocalittiche. Magari ci assomigliamo in alcuni aspetti... un po’ di sollievo.

 

Io, alla distopia apocalittica, vedetela come il contrario della utopia, ho dedicato un racconto, anzi, una novella. Una faticaccia, ci ho messo una vita a scriverlo (per i miei standard) e ho dovuto rivoltarmi come un guanto.

La location incredibile di una Venezia sommersa, un amore impossibile tra arte e carneficine, un amore distopico direi.

Mi auguravo un successo, subito tradotto in inglese da una grande casa editrice, e sicuramente Christopher Nolan ci avrebbe ricavato un film da 180 minuti in grado di rincoglionire, ma con entusiasmo, metà della sala.

Così non è stato. Lo so, devo semplificare, semplificare, lo so che si può fare meglio. Mannaggia a me!

Ma, c’è speranza, visto che a qualcuno, piuttosto esigente, è davvero piaciuto. Sì, ne sono certo, la mia novella troverà il suo pubblico, possibilmente dopo che sarò morto.

Scusate la digressione... vanità dello scrittore.

 

Beh, ‘sto signore ungherese sembra specializzato in questo, “deve avere stomaco”, mi dico... tipo quello dell’oloturia per capirsi, lo stronzo di mare.

Le oloturie sono quegli animali marini di forma cilindrica, mollicci e inoffensivi ma che, se minacciati, ti vomitano addosso, letteralmente, tutte le viscere, apparati genitali compresi. Non preoccupatevi, poi gli ricrescono come prima. La Natura eh!... penso di aver reso l’idea.

 

C’è speranza.

Perché questo signore ha ricevuto il Nobel 2025 per il suo lavoro, per come scrive insomma, e non perché “è uno che vende tanto”.

 

C’è speranza.

Perché mi sono googlato gli ultimi scrittori premiati e io non ne conoscevo (bene) nemmeno uno... si torna di nuovo al concetto di non-“uno che vende tanto”.

Potrei scrivervi facilmente i loro nomi, (adesso sapete come baro col copia incolla), ma sono sicuro che pure voi non li conoscete. Tolto Bob Dylan, spero... dai, più che altro lo sappiamo perché non c'è voluto andare con polemiche derivate. Ci ha mandato l'amica Patty, quella de "il popolo ha il potere!".

 

Nobel Prize della letteratura, mi raccomando: dritta la barra, tenete duro. Umilmente, da lettore: non mercificatevi.

E concludo questo pensiero dell’imbrattacarte.

 

Visto che sono nato il giorno dei morti e la mia vita è un ossimoro esistenziale, vi propongo un raccontino carino che molti di voi avranno comunque già letto. (L'immagine porta al racconto).

 

 

Ciao! 

 

 

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